domenica 23 marzo 2008

sabato 22 marzo 2008

LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO, CLAUDIO VELARDI

Gentile Assessore,
sono contento di questo rinnovato vigore e volontà di riscatto che attraverso il Suo inserimento ai vertici istituzionali campani del turismo la Giunta regionale ha voluto imprimere, dopo il periodo di reggenza di Marco Di Lello. Scrivo questa mia poichè siamo, tutti noi, rappresentanti delle così dette parti sociali, pronti a collaborare, interagire, contribuire con tutti i delegati istituzionali che siano tecnici o militanti di antica memoria o provata fede. Anzi, siamo, certamente, disposti a considerare con maggiore attenzione chi si proponga a noi, popolo campano, avendo voglia, capacità, qualità e sostanza di risolvere i problemi con forza ed appartenenza di filiera e quanto questa sia più forte e radicata a livello centrale tanto più sarà per noi tutti garanzia di possibilità risolutive delle nostre problematiche. Perchè, come direbbe un certo amico mio, Salvatore : "Tengo n'amico che conta!". E vengo al dunque. Sono d'accordo che il bicchiere bisogna vederlo sempre mezzo pieno e non fare mai sterile polemica, soprattutto in questo caso. O re della comunicazione, ha, forse, voluto lanciare una provocazione? Sottolineando il Suo disappunto per una presunta, momentanea degenerazione della qualità ed attitudine ristorativa della nostra locale filiera eno gastronomica partenopea? Torno, di recente, dall'estero europeo e, francamente, senza nulla togliere alle tradizioni culinaree di Francia, Inghilterra, Olanda o Germania, non posso, certamente, affermare che tali cucine possano considerarsi leader, rispetto a noi ed in assoluto, del gusto e della qualità, sia per gli ingredienti che per la varietà e tradizione delle ricette e modalità preparative. Io penso che chi volesse avviare un percorso serio di recupero di immagine e standard - e sono sicuro che Lei certamente lo desideri ardentemente nell'interesse di questa terra e collettività - dovrebbe cominciare a pensare di confrontarsi con i così citati addetti ai lavori e rappresentanti di categoria. Intendiamoci, fa bene a bacchettare chi non tenesse realmente a cuore il core business della propria azienda, ma se questo atteggiamento divenisse indiscriminato, senza alcun distinguo, rischierebbe di coinvolgere e colpire, forse troppo severamente, una categoria che svolge il proprio ruolo onorevolmente, così come tanti colleghi in Italia e all'estero, soprattutto a livello di piccole e medie aziende familiari. Ovviamente, tutto ciò può aver senso solo se, a supporto, sia già pronto un eventuale piano di qualificazione e riqualificazione provinciale e regionale che possa mettere in campo mezzi, risorse e sostegni a favore delle aziende del comparto. Troppo lungo sarebbe attraversare concetti e materie come la formazione e le risorse umane, le attività produttive, l'internazionalizzazione, i piani integrati turistici eno gastronomici oppure gli investimenti etc. etc. etc. - lunga lista di doglianze ed appuntamenti disattesi - che sollecitano una comunicazione sofisticata nelle forme e sostanza (BIT, Fiere di settore etc.) che poi, purtroppo, si scontrano sul fatto che difficile, se non impossibile, risulta l'amalgama e la sinergia di tutti noi, oltre i soliti noti. Voglio dire che, probabilmente, in parte può pure avere ragione ma se ciò fosse superiamo le problematiche, rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a lavorare tutti uniti nel corretto senso civico comune dando spazio a tutti quelli che, poco o molto, possano concorrere con nuove idee, proposte e risoluzioni affiancando gli antichi, inamovibili Soloni che troppa parte di responsabilità hanno negli avvenimenti ed atti che a tale situazione hanno condotto i nostri territori. Noi, per quanto ci riguarda, siamo pronti a fare la nostra parte. Con stima e simpatia,

Luigi Snichelotto

Presidente FIPE - Confcommercio Campania

Visualizza i link dei siti dove è stata pubblicata la lettera
- la Voce del cittadino campano
- Jamma.it - portale italiano del gaming (terza pagina dell'editoriale)
- Faiinformazione.it
- Freeonline.org

lunedì 21 gennaio 2008

Crisi turismo Campania, grave situazione della filiera enogastronomica, la denuncia di Fipe Campania


Fipe Campania: Crisi turismo, grave situazione della filiera eno gastronomica, a rischio chiusura, centinaia di attività ristorative. Luigi Snichelotto: Rischioso effettuare un ribasso dei prezzi, in discussione la qualità e l’equilibrio raggiunto nella categoria.

21/01/2008 - La filiera eno- gastronomica come più in generale quella turistica, subisce la grave crisi che sta attanagliando il territorio a seguito dell’emergenza rifiuti, in tutti i suoi settori economici.
Un colpo notevole all’economia della ristorazione rappresentato dalla Fipe Campania (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). A tracciare un quadro della situazione e ad esprimere considerazioni è Luigi Snichelotto, presidente regionale dell’associazione di categoria aderente Confcommercio.
“Dai riscontri avuti dal Tavolo Permanente regionale, emergerebbe la difficoltà della filiera turistica ad individuare soluzioni definitive per arginare il grave danno d’immagine subito dal prodotto turistico regionale, concretizzatosi in una flessione di volumi di affari. Nonostante Si constati l’impegno dell’assessorato regionale che ringraziamo nel promuovere iniziative atte a rivitalizzare il settore, è sostanziale lo scoraggiamento di molti imprenditori della filiera eno gastronomica costretti in questo momento a far fronte a problemi economici e di sostentamento con gravi ripercussioni per lo stesso andamento delle aziende.
Il costo del personale contrattualizzato, la gestione e lo stoccaggio di derrate alimentari, materia prima per il settore, non consumate che hanno un ciclo temporaneo di deperibilità , oneri fiscali, e contributivi e di locazione, impongono una seria e approfondita riflessione dello stato dell’arte della categoria..
Per la Fipe, sembrerebbe doveroso dar spazio ad una serie di meccanismi e strumenti che possano rapidamente ripristinare un immagine spendibile sui mercati internazionali che possano permettere a tutti gli operatori della filiera turistica campana di potersi misurare alla pari coi maggiori competitors internazionali. Non a caso risulta particolarmente impegnativa la presenza della nostra regione nelle maggiori exbition internazionali di settore che sono al debutto come la Bit, infatti andremo per promuovere o difendere.
“A mio parere – dichiara Snichelotto- effettuare operazioni che appaiono di autentici saldi in bolletta, rischierebbe, superata la prima fase, di compromettere l’equilibrio qualitativo che è parte integrante del servizio ristorativi e farebbe percepire a nostra regione in una sorta di classificazione di serie b, svalutando nella percezione dell’utenza, le qualità e peculiarità dell’offerta turistica.
In sostanza secondo la Fipe, effettuare un vistoso calo di prezzi, per favorire la domanda, sarebbe un danno per la qualità della filiera.
Ovviamente - conclude Snichelotto- ancora più necessaria, in questa fase, la concertazione fra le parti sociali aventi causa ma fornite di qualità professionali, conoscenza dei problemi e delega operativa.